30 giugno 2017
La porta degli uomini ci conduce attraverso la luce ma verso la notte.
Carissime Sorelle, Carissimi FratelliI giorni, troppo pochi in verità, che abbiamo vissuto insieme a Sorrento, sia operando nella parte rituale che in quella profana, hanno rappresentato per noi un evento che ci lascerà nell'anima per i tempi a venire una dolcezza ed un orgoglio che spero non saranno né gli unici né gli ultimi che accompagneranno il nostro cammino iniziatico. Abbiamo posto le basi per una crescita e per una direzione di sviluppo ben precisa, che la nostra comunità meritava da tempo ma che per ragioni incomprensibili non era stata posta in essere con l’incisività e la determinazione necessarie al suo compimento: ed il cammino è appena iniziato, il solco di quanto fatto sino ad oggi delinea il futuro la cui realizzazione è pur sempre nella nostra capacità di sintetizzare, di rispettare le tradizioni, di credere e di praticare quell’Amore che è parte integrante ed importante del nostro Ordine e non solo di esso.
L’Opera non è certo compiuta, tante sono le scorie profane, le incomprensioni e le ambizioni che intralciano il cammino e che allontanano e confondono la meta finale agli occhi di tante Sorelle e Fratelli: tanti sono i miraggi, i desideri individuali che finiscono per far perdere di vista il bene comune. Ciò che facciamo, ciò che desideriamo, tutto quello che otteniamo ed otterremo è fatto per l’Ordine della Stella d’Oriente, per tutti noi, e non si perderà nelle sabbie del tempo solo se ognuno agisce ed agirà esclusivamente con tale intento. Facciamo sì che cadano i pregiudizi, nel mondo profano così come nel nostro interno, facciamo sì che il Desiderare sia puro, sia nella vita quotidiana che nella nostra vita iniziatica, impariamo a Donare senza condizione, perché solo così ci si potrà aprire la strada della grande Arte, della potenza naturale che narriamo come fosse un evento mitologico e che invece si trova proprio in noi, in ciascuno di noi, quando sappiamo invocarla.
Ancora una volta la nostra paziente opera deve uscire dalle nostre sale Capitolari, la luce, se sapremo attivarla, deve dissipare le tenebre che da ormai troppo tempo stanno avvolgendo la società nella quale operiamo, dobbiamo riportare i giovani a vivere questa vita, rifuggendo dall’astratto universo nel quale pericolosamente la distratta società moderna delle informazioni universali li ha confinati. Dobbiamo far conoscere l’importanza di un abbraccio, di una stretta di mano, di una occhiata che sa cogliere il profondo dell’anima nella luce dello sguardo: dobbiamo ancora ed ancora insegnare a vivere, noi che siamo o conosciamo le sorgenti della vita dobbiamo farla rinascere quando si è trasformata in mera esistenza, lontana dal reale e prigioniera di un astratto mondo immaginifico.
Da poco il sole ha raggiunto il suo apice, a sud, nel suo eterno moto nella volta celeste: già le tenebre hanno cominciato ad avanzare, riguadagnando il terreno perduto sino ad oggi: il ciclo delle stagioni continua apparentemente impassibile ed ignaro di quanto accade nel nostro mondo, di quanta sofferenza ancora sia sotto le stelle, di quante lacrime e di quanta tristezza sia ancora intrisa la vita di troppi esseri umani. Pensiamo a loro, quando in noi il desiderio si trasforma in brama e la brama in ambizione, pensiamo agli occhi di tanti, ancora troppi bimbi che non vedranno mai l’età adulta, quando i nostri desideri eccedono quello che ci è necessario per tentare di sopravanzare gli altri, ricordiamo quei pochi che, con grande saggezza ed Amore, hanno saputo illuminare la vita di molti, cambiando persino il cammino dell’umanità. Pensiamo ai Grandi iniziati ed una profonda umiltà venga a permeare il nostro animo, guidi le nostre azioni e ci consenta di provare lo stesso stupore del fanciullo di fronte alla serena dolcezza del sorgere del sole.
Che la luce continui ad illuminare la vostra strada, Sorelle, Fratelli e tutti voi che leggete queste righe.