Etimologia
Ariel è un nome di origine ebraica presente nella Bibbia ed è usato dagli Ebrei e dagli Inglesi; è sia femminile che maschile. Vuol dire "leonessa di Dio" in ebraico. Nel Vecchio Testamento è usato per indicare la città di Gerusalemme. Ariel è stato utilizzato nell’antichità per il Demiurgo. Shakespeare lo usò come nome di uno spirito nella "Tempesta" (1611) e una delle lune del pianeta Urano porta questo nome in suo onore
Misticismo e Kabala
Angelo della Terra, degli Animali e di tutta la vita sulla Terra. Angelo della Pace, della Saggezza e del Manifestare Amore. La sua energia è femminile, forte, vigorosa; è un dolcissimo Angelo percepito con un’aurea rosa. Caratteristiche: Ariel è il diretto protettore della Terra. L’arcangelo assicura protezione e sopravvivenza a tutti gli uomini, animali e spiriti. Si dice di questo Arcangelo che sia il più alto di tutti cosi da poter controllare tutta la Creazione. Servizio: Ariel ci aiuta comprendere la relazione tra tutte le creature viventi. Quest’Arcangelo può rivelare i diversi livelli di energie e realtà che ci circondano. Egli ci insegna la profonda connessione tra tutte le forme di vita e questo pianeta. Egli ci mostra come le nostre azioni influenzano tutta la vita, dal più grande degli alberi al più piccolo batterio. Ariel vi aiuterà a creare la pace nel mondo partendo dalla pace nel vostro cuore. Ariel, o ‘Ariy’el, è il 46esimo Soffio e il sesto raggio angelico nel Coro solare degli Angeli Virtù, nel quale amministra le energie di Venere. Il suo elemento è l'Acqua; ha domicilio Zodiacale dal 15°al 20° dello Scorpione ed è l'Angelo Custode dei nati dall'8 al 12 novembre. I sei Angeli Custodi dello Scorpione sono potenze che collettivamente fanno dei loro nati persone complesse, tenaci e determinate, dotate di forte sessualità e fascino, e di uno spirito libero che non si lascia dominare.
Il dono dispensato da Ariel è la SCOPERTA, o la PERCEZIONE.
Questo Angelo dispensatore energie venusiane e solari, chiamato anche "Dio Rivelatore", concede un sottile sentire in grado di intuire, oltre le apparenze, quel che accade veramente, o ciò che è già accaduto. Viene invocato, secondo la Tradizione, per vedere in anticipo il futuro, scoprire i tesori nascosti e rivelare "i segreti della natura" (con particolare riferimento ai meccanismi della vita e della sua riproduzione). Per aiutarci a realizzare i nostri sogni può infatti aprirci le porte di verità segrete, ma anche far trovare tesori nascosti sul piano materiale. Come dice Haziel, (François Bernard Termès , autore di vari trattati di mistica cabalistica) infatti, Ariel illumina il canale tramite il quale riceviamo le ricompense materiali e muove in larga misura le cose nell'ambito della vitalità e dell'amore. Traendo profitto dalla sua influenza la persona potrà investire del denaro nella diffusione della spiritualità; inoltre alle persone protette da quest'Angelo è concesso il dono innato di una notevole abilità manuale che si potrà esprimere nell'arte della gioiellieria o del taglio di pietre preziose. I suoi protetti avranno la marcata tendenza a esaltare questo mondo ma anche la capacità di organizzarlo secondo le leggi cosmiche: in questo caso non raramente disporranno di mezzi finanziari per migliorare l'ordine delle cose. Ariel ha infatti l'incarico di farci prendere coscienza delle molteplici bellezze del mondo fisico: su questo piano anche l'oro e le ricchezze, se utilizzate a fin di bene, sono una sorta di "Luce condensata", che consente di attuare più rapidamente progetti costruttivi. Le Preghiere rivolte a quest'Angelo vertono dunque, principalmente, su richieste di beni materiali che consentiranno di agire con maggior efficacia e facilità sul mondo fisico. Per la sua azione i nati in questi giorni potranno fare anche importantissime scoperte, di tipo spirituale, materiale oppure scientifico, tali da cambiare la loro vita dando loro nuove possibilità.
Sappiamo che secondo la Kabbalah tre versetti dell'Esodo (ciascuno composto da 72 lettere), celano il codice dei 72 Nomi di Dio; e precisamente i versetti 19, 20 e 21 del capitolo 14. Riguardo alle origini delle lettere nel trigramma-radice di questo Nome, la lettera Ayin (occhio) proviene da: "Anche la colonna di nube si mosse e dal davanti passò indietro" (Esodo 14, 19). La Reisch (testa) viene dalla terza lettera della parola Israele, nel versetto (Esodo 14, 20): "venendosi a trovare fra l'accampamento degli Egiziani e quello di Israele"; mentre la Yod (mano) proviene da (Esodo 14, 21): "e l'Eterno, durante tutta la notte, ritirò il mare con forte vento da Oriente". Il rebus formato da queste 3 lettere dà l'immagine di una visione capace di intuire oltre ciò che si vede, e di dare premonizione tramite i sogni (interpretazione Muller/Baudat).
Esoterismo
Ariel è raggio e potenza della forza di Giove. Il primo aspetto del raggio di Dio conosciuto cabalisticamente sotto forma di Ariel è della potestà taumaturgica o forza di compimento dei miracoli, i quali non sono infrazioni delle leggi-ordine della natura, ma dei veri e propri atti di creazione con le stesse leggi creative con le quali Jeova compì il grande miracolo dell’Universo creato. La filosofia cabalistica sotto velati sensi dà le leggi di questi atti creativi cui lo sperma fecondatore è il MOTO di Ariel sulla natura, passiva al compimento dell’atto magico. Ariel è un angelo, cioè è la forma espressa dell’intelligenza divina. Quindi è forza e intelligenza. È istintivamente forte e intelligente. È capace. Nella mistica profana tutto ciò che è vita materiale delle cose, tutto ciò che include il doppio atto di valore e di capacità deliberante è Ariel, cioè è evocazione o manifestazione della faccia di Jeova. Nella vita della materia vi è il moto lentissimo. Nella vita del pensiero vi è il moto di rotazione rapido; occorre discernere e dividere l’intellettualità dalla materializzazione. Perciò nella pratica della magia i nomi delle entità divine debbono essere intesi e compresi nella tripla applicazione: 1 – intelligenza o proiezione della volontà divina centrale; 2 – spirito o manifestazione di tendenza; 3 – Genio o demone nella loro manifestazione reale. Ognuna di queste forme ha diversa manifestazione fenomenica: nella prima, il fenomeno è mentale, nella seconda è astrale, nella terza è della materia, cioè del mondo visibile alla gente ordinaria. Ariel in magia divina è l'intelligenza assoluta della forza creativa divina. Intelligenza vuol dire comprensione, penetrazione, intuizione sottile del valore di creazione potente. Nella sua seconda fase di adattamento è spirito o angelo, agente sulla corrente astrale. Nella terza apparenza, poi, è l’atto di forza materializzata, l’incarnazione, cioè, dell’intelligenza. Le operazioni di iniziazione divina per l’ascensione spirituale si cominciano sotto l’influenza di Ariel. Ariel viene intelligenza, spirito, demone, se tu sei puro, forte, rigoglioso, potente, animoso e vitale. Emanazione dell’alta concezione da cui sei animato, egli scende a incarnarsi in te; il tuo braccio è il suo braccio, la tua mente è la sua mente, il tuo cuore è il suo cuore. Tu comandi e lui comanda, tu pensi e lui pensa, tu crei e lui crea. Vuoi tu che Ariel vita, creazione, vittoria, pensiero, scenda e venga per opera malvagia, che la tua sete sia il dominio? – Invoca lo stesso. Ariel non viene, ma è lo spirito di menzogna che arriva, è la larva del tuo spasimo che animi nel delirio della tua passione. Nella magia Naturale Ariel è dominatore degli elementi, come nella magia è intelligenza e forza. Ariel è il centro di emanazione di forza e capacità; è, in linguaggio magico, l’angelo di custodia e di guida. La magia delle passioni si domina invocando l’Ariel purissimo, perché alle passioni si comanda con la purezza. La forza pura è senza passione, la impura è ricca di tutti i tormenti delle passioni. Le passioni possono essere utili come eccitanti dell’organismo per la produzione e l’invocazione dell’Ariel armato? – Vale a dire, per alcune creature lo stimolante per lo sprigionamento delle occulte forze può essere il peccato e il vizio? Sì, ma questo è il metodo disprezzabile delle sette dei cacomagi (magia del male). La magia divina non trova stimolo che nella virtù. Virtù è Ariel. è forza, è purificazione. L’Ariel, intelligenza di marte e démone, diventa attivo e virtuoso nella zona elevata dell’intellettualità, mentre nel mondo materiale è attivo in conflitto o bellicoso. Il Paganesimo esprime queste due formule marziali nelle due zone con: Marte = mondo medianico o plastico = la guerra. Minerva = mondo intellettuale = l’attivo intellettuale. L’angelo della volontà è Ariel, forza o volontà, perché la più potente forza è la volontà dell’uomo che sappia quel che vuole. – Se vuoi attirare a te la forza invoca ed evoca Ariel e l’angelo te la porta. Ariel, come tutti gli angeli, come tutti gli spiriti, come tutto ciò che è, deve considerarsi sotto ogni aspetto sensibile anche nelle intuizioni ultranormali della medianità umana. Bisogna invocare Ariel per diventare forti. Ariel viene all’appello del debole ad aiutarlo in ogni opera giusta. Davide si trova di fronte al gigante Golia. Jeova gli manda Ariel. La pietra colpisce il gigante – ma la causa era giusta nel concetto integrale della fase israelitica, diversamente Ariel alla chiamata avrebbe fatto orecchi di mercante – o sarebbe diventato un demonio e avrebbe ingannato il fanciullo audace. Tutto questo vuol dire che Ariel non dà la sua forza che agli uomini giusti. Non aiuta che le cause giuste. Quindi per invocare il dio della forza bisogna sentire o meglio identificarsi con la giustizia divina: per attirare gli angeli bisogna avere la giustizia di Dio, diversamente gli esseri alati come aquila non vengono. Ariel è o può essere invocato per le parole potenti; esso è nella espressione dei segni: quando i segni sono grafici e sono generatori di forze l’angelo viene al solo tracciare di certi segni. Ariel forza è principio e conseguenza di scienza. La scienza è applicazione intensa e concreta della forza in magia. Il mago deve avere perfetta scienza dell’azione delle forze psichiche e iperfisiche per ottenere la realizzazione dell’Ariel. Dov’è la scienza è Ariel, cioè la forza divina e magica atta a operare miracoli; perché come il mondo visibile è noto al profano, l’invisibile deve essere noto all’iniziato. Quando tu hai un maestro visibile, bada che la sua scienza è una face che non si dona; ma come il fuoco accende i carboni spenti, per comunione dell’Ariel elementare del fuoco egli accende nel tuo animo il fuoco della scienza e per la scienza ti comunica la forza. La scienza dei maestri del fuoco non si comunica che per mezzo del contatto, mentre i maestri di luce non la comunicano che nel silenzio. Volontà, scienza ed equilibrio sono le tre condizioni essenziali dell’Ariel o mago della forza. Ariel creatore – L’uomo che vuol raggiungere la potestà di operare forza, giustizia e purità di Ariel non deve nell’atto generativo delle creazioni rassomigliare agli uomini né ispirarsi alle loro passioni; in questo è la sua assoluta rassomiglianza a Dio, in questo è il completo successo del suo ascenso, qualunque siano per essere la sua storia, i suoi mezzi, i suoi sistemi di creazione e realizzazione. Ariel come forza e spirito attrattivo di amore è prodigo di perdono. O Ariel, raggio e potenza della forza di Giove, dopo che l’uomo, microscopica particella nell’immensità dei mondi, ti ha conosciuto, la favilla divina che era in lui si è riaccesa del suo divino splendore. Dove sei? Chi ti invoca, ti vedrà? Chi ti invoca, ti sentirà? Qual è la tua voce nell’armonia delle cose visibili? Quale il tuo amore, quale la tua potenza? Nelle civiltà orientali desti lo splendore e le magnificenze a Ninive, a Babilonia, a Menfi; In tracia Orfeo t’incantò; nella Grecia Giasone ti volle conquistare, Ercole avvincere; nella latinità diventasti l’aquila della sapienza e del dominio di Roma; nel mondo cristiano parlasti nella Croce della verità. Nel mondo tutti t’invocano, tutti ti adorano, perché di te non vedono che il viso ammonio, cornuto, abbondante; non sanno che diventi provvidenza attraverso la carità e che sei benefico nella gloria della giustizia. Sii largo nel dare ai miei discepoli che ti chiamano nelle alte ore silenti della notte, nelle camere da studio nelle cui scansie si accatastano i volumi della umana sapienza. Comparisci loro in forma di gnomo o di rafo, divampante o etereo, siedi sul cornicione di un quadro antico e parla al neofito che vuol fare e sapere: digli la verità, la nuda verità: indi gli sorriderai e gli lascerai il tempo di riflettere. Tra le cose che gli dirai non dimenticare di avvicinarlo così: - non vi è scienza senza silenzio, non vi è possanza senza carità, non vi è forza senza giustizia. Io sono la VIRTÙ, io sono il trasformatore e il fattore dei miracoli. Non mi lego a te che con un patto di alleanza; tu mi dirai: IO SONO TUO ORA E SEMPRE; me lo scriverai col tuo sangue, vi metterai in quelle stille di sangue la tua anima imperfetta e aspetterai. Io, prima di accettare, ti spierò attentamente. Vedrò se hai tentato di vendermi lupini per zaffiri, se la verità è in te, se la tua speranza è il tuo amore e... se tutto è vero io verrò a te, ti darò la forza nella giustizia, l’amore nella carità, la luce nella Scienza. Quando mi cercherai sarò vicino a te, quando dormirai veglierò su di te, quando combatterai il male sarò per te.
Bibliografia
Misticismo e Kabala: Open source Internet
Esoterismo : Accademia Kremmerziana Patavina