I recenti avvenimenti catastrofici che hanno colpito in diverse parti del globo terrestre la razza umana e le sue attività hanno evidenziato, se ce ne fosse bisogno, quanto fragile ed inconsistente sia la nostra capacità di sopravvivenza e quanto limitate e ristrette siano le condizioni ambientali che permettono la nascita e lo sviluppo della Civiltà. Forse in alcuni momenti storici ci siamo quasi ritenuti i padroni della Terra ma che dire ora dell’incapacità di fronteggiare fenomeni metereologici che, anche se rari, sono devastanti e rischiano di colpire, come l’uragano Irma e, prima di lui Handrew, uno dei paesi più progrediti mettendo in ginocchio le sue infrastrutture che caratterizzano la cosiddetta “civiltà”. E che dire del grave sisma che proprio oggi ha scatenato la sua potenza nel Messico, dove la Terra ha pur mostrato solo una piccola parte della sua energia con conseguenze devastanti, ricordando a noi le ferite ancora aperte delle nostre regioni appenniniche e dell’isola d’Ischia. E se solo pensiamo al terribile rischio del vulcanesimo, sia dei vulcani attivi che di quelli silenti, che possono scatenare forze che sono ancora un milione di volte più grandi di quello che noi possiamo generare con il peggiore ordigno atomico, riversando in pochi giorni nell’atmosfera tanta anidride carbonica quanta ne produciamo in un anno. E noi, proprio noi Italiani, sediamo tranquilli su alcuni di questi mostri pericolosi e letali.
Eppure la natura non è maligna, non vuole lanciare avvertimenti alla razza umana per quello che facciamo né intende eliminarci: la natura è quella che è sempre stata ma ci ricorda semplicemente che su questo pianeta siamo degli ospiti, il cui campo di sopravvivenza è limitato, delicato e sensibile e che perciò dobbiamo sempre tener ben presente che quello che facciamo è sempre fatalmente e fragilmente soggetto alle forze della natura, delle quali dobbiamo tenere conto e delle quali dobbiamo avere il dovuto rispetto. Forse l’insegnamento che dobbiamo ricavare da questi eventi è ancora una volta una maggiore umiltà ed attenzione al mondo che ci circonda, oltre che ad una coscienza più concreta dell’estrema fragilità di tutta l’attività umana di fronte alle forze della natura.
Guardando alla devastazione causata sia dagli eventi nominati che dalle altre catastrofi che continuamente ci colpiscono dobbiamo considerare e riguardare i nostri simili con maggior attenzione e considerazione perché siamo tutti ospiti di questo magnifico ma terribile luogo che si chiama Terra.
La Worthy Gran Matron
Rosy Guastafierro