La Cultura

La Cultura o più precisamente lo sviluppo della Cultura rappresenta uno degli elementi primari dell’attività. La necessità e l’accettazione del Pensiero Libero non implica che le capacità Umane, le scienze naturali e la metafisica non siano sistematicamente studiate, catalogate, discusse e criticate costruttivamente. La coscienza che la Cultura rappresenta semplicemente una risposta raffinata ed adeguata all’ambiente in cui l’uomo vive ed opera non deve sminuirne l’importanza né le risorse destinate ad incrementarla. Il compimento della Grande Opera, i cui lavori non cessano mai, deve necessariamente appoggiarsi e trovare riscontro in quello che i pensatori del passato e del presente e i grandi Iniziati ci hanno lasciato, sia come opere che come interpretazioni della loro e della nostra realtà. Ed ecco che i fondamenti del Lavoro affondano le radici nel pensiero arcaico, via via fino a Pitagora, Platone, Ermete Trismegisto, Aristotele, Kant ad arrivare ai moderni Voltaire, Locke, Sartre, per citare solo alcuni; ed i Grandi Iniziati, il cui pensiero e la cui opera hanno rivoluzionato spesso il nostro mondo, quali Confucio, Buddha, Cristo, ed il nostro umile Francesco d’Assisi ci forniscono dei formidabili esempi e strumenti per riflettere ed operare per il bene dell’Umanità.

E’ purtroppo facile confondere la cultura con l’erudizione che, pur rappresentando il possesso di una conoscenza non arriva a coinvolgere la sfera emozionale, il modo di sentire, quello che oserei chiamare la nostra anima. Ed è questo processo di intimo lavoro svolto su sé stessi che distingue la Grande Opera dal semplice Studio: diverse ed a volte contraddittorie sono le strade che il Saggio può percorrere, diversi ed a volte indecifrabili i simboli ed i linguaggi utilizzati e con i quali il Sapere è tramandato ma, dalla più semplice scienza naturale alla più esoterica ricerca un comune denominatore distingue i Lavori: la ricerca dell’Armonia, l’equilibrio fra le forze agenti pur opposte e contrastanti, la capacità di indagare senza perturbare, al di là dei limiti posti dalla scienza, al di là dei limiti posti dalla nostra ragione.

Ed in fondo a questa strada senza fine nulla appare e, senza la Cultura, l’animo dell’Uomo si confonderebbe e smarrirebbe: ma quando il nostro andare si fa più duro, quando ogni traccia da seguire scompare e lo sconforto vorrebbe impadronirsi del nostro animo ecco che i giganti del passato, remoto e recente, ci sorreggono e ci guidano, ci rincuorano mostrando i segni delle loro profonde ferite, ci ricordano i loro dolori e le incomprensioni non ostante le quali sono riusciti a lasciare un segno in questo cammino, nel cammino del progresso dell’Umanità.

La Cultura può essere conforto, la cultura può persino armare il nostro braccio a difesa della Libertà dell’Uomo perché chi ha conosciuto, attraverso gli occhi dei Grandi Iniziati, la grandezza dell’Animo Umano non può permettere che la via oscura e meschina degli interessi materiali cancelli o semplicemente metta in pericolo il ricordo di quella straordinaria capacità di trascendere l’odio e di donare il perdono incondizionato e disinteressato.

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