La Solidarietà trova le sue profonde origini nel cuore e nell'anima stessa dell'Universo al Femminile: la natura archetipa della Donna, ancorché necessariamente assistita e coadiuvata dal principio motore maschile, esplicita la sua azione in ogni attimo della Storia dell'Umanità e della vita Umana. Se riflettiamo profondamente ci accorgiamo che il concetto di Solidarietà trascende e supera la stessa filantropia, quest'ultima retaggio e capacità sia della natura Lunare che di quella Solare. Il ruolo di figlia costituisce il primo passo per la costruzione di quella Solidarietà che troverà la sua sublimazione nell'Amore materno e nella totale fusione dell'anima femminile con il principio vitale Universale. Ma anche nel ruolo di moglie la fedeltà a colui che si ama risulta in qualche modo subordinata ad una responsabilità collettiva e sociale che non fa perdere di vista i valori fondanti e fondamentali della Società Umana. La figlia sarà per sempre devota e solidale con coloro che gli hanno dato la vita, ancora di più quando il passaggio nel ruolo di moglie e di madre illuminerà con maggior forza quei capisaldi e quei comportamenti che la forza della gioventù lasciava solo intravvedere. E che dire dell'estremo legame fraterno che lega i familiari e cementa l'Universo al femminile con quella forza terribile e devastante capace di distribuire Amore con la stessa facilità con cui può dispensare la più profonda avversione. In tutte le manifestazioni ed i rapporti fondanti della nostra Società la natura Femminile, passando attraverso le porte dell'istinto, tramanda e custodisce quei valori di Solidarietà che rappresentano il filo conduttore dello sviluppo Umano. Quando arriva il giorno in cui la sola flebile luce della speranza rimane ad illuminare il cammino, le tenebre, fiocamente illuminate, fanno risaltare ed evidenziano i segni del cammino lunare, le tracce lasciate dalle eroine che, incognite e neglette, hanno percorso ben prima degli uomini quelle stesse strade, hanno affrontato gli stessi pericoli, hanno superato gli stessi ostacoli e, nel silenzio lunare della notte, hanno vinto.
L’eroismo della madre e della moglie si coniuga Solidalmente con il martirio del Figlio e del Marito, la stessa sofferenza, lo stesso dolore ed una ferita ancora più grande perché non sanata dalla morte; le figure femminili affiancano il Martire e tramandano il mistero, agiscono ancora ed ancora da intermediarie con il divino, trasferiscono con il ricordo il senso della religione e si preoccupano di mantenere nel tempo la memoria delle azioni e degli insegnamenti. La linea della divinità percorre il sentiero lunare, visibile solo a chi, lontano dalle passioni e dalle luci abbaglianti del cammino solare, è in grado di meditare e vederne le tracce. L’uomo è pronto a combattere, e combatte, per difendere la fede e la religione ma, quasi sempre, finisce per innamorarsi della guerra dimenticando la pace che la stessa aveva come obiettivo. La donna, generatrice di vita e trasmettitrice della tradizione e della fede porta sempre con se la profonda coscienza della sacralità della vita e raramente dimentica i sentimenti che rendono umana la progenie. Il Cavaliere combatte per il suo ideale ma quante sorelle, amiche e figlie affrontano senza clamore le vicissitudini della vita, le conseguenze delle azioni condotte con la forza, la paziente umiltà della miseria. Il cuore di una nazione, il cuore della civiltà pulsa al femminile.
La crescita ed il lavoro su se stessi è duro e difficoltoso perché la natura della Solidarietà è tale che soltanto coloro che raggiungono la Conoscenza, la Gnosi, ne comprendono il valore e ne hanno un reale beneficio: sempre troppi sono coloro che praticando una superficiale solidarietà operano nell'attesa di una ricompensa o comunque per averne una evidenza nel gruppo sociale di appartenenza.