Sovrano Gran Commendatore, Potentissimo Leo Taroni, Fratelli tutti e gentili ospiti
È un piacere ed un onore per me essere oggi qui con voi, come rappresentante dell’Ordine della Stella d’Oriente e nel mio ruolo di Worthy Gran Matron del Gran Capitolo d’Italia, a portare i saluti ai lavori della vostra festa e la solidarietà del nostro Ordine alla vostra appartenenza alla grande famiglia massonica. Sono anche personalmente commossa e felice di essere con voi perché la mia presenza è un tributo ed un omaggio alla memoria di mio padre, che era vostro fratello. La tradizione vuole che il sigillo di un 33° grado del Rito Scozzese, alla sua morte, passi alla sua prima figlia femmina: una strana tradizione per un rito solare ed una strana coincidenza: ho raccolto idealmente l’eredità di pensiero di mio padre e sono qui con voi, non ho ricevuto il suo anello, non lo possedeva, ma ho ricevuto la forza del suo animo e delle sue convinzioni che sono state la guida della mia vita.
L’Ordine che mi onoro di rappresentare è un corpo rituale dove uomini e donne operano insieme, con un cammino strettamente intrecciato, per il perfezionamento proprio, della società civile e dell’umanità tutta. La strada lunare e quella solare, che troppo spesso sono percepite come inconciliabili, si compensano armoniosamente in un rituale dove i significati analogici, alchemici e cabalistici sono velati in un segreto che l’intuizione femminile e la razionalità maschile penetrano solo con la perseveranza e l’approfondimento continuo. L’origine del nostro Ordine è recente, ma chi ha costruito la nostra ritualità aveva profonde ed ampie conoscenze degli antichi riti ed era un Fratello appartenente al vostro Rito, al Rito Scozzese. Il Gran Capitolo d’Italia, cogliendo proprio queste specificità culturali presenti in ogni raffigurazione simbolica ricerca nelle antiche origini mediterranee e mesopotamiche le chiavi di lettura che possano accompagnare uno sviluppo armonioso e giusto di questa nostra società, pervasa da falsi ideali e da abbaglianti luci che nascondono l’essenza delle cose.
Se quanto è simbolicamente rappresentato nella pietra può guidare e trasferire il messaggio eterno dell’essenza umana, la nostra ricerca non percorre un cammino diverso perché noi obbediamo al motto “Antiquam exquirite matrem”, ricercando nelle antiche origini quel principio che può portare il nostro cuore, la nostra essenza femminile e maschile a percepire la grande unità dell’essere. E raggiungere tale livello di percezione ci può portare a ritrovare e dominare quella forza creatrice che vive in noi e nel tutto e che fa nascere dal caos primordiale, dall’infinita armonia degli universi, il mondo nel quale ci relazioniamo.
I nostri cinque gradi tracciano una via di perfezionamento che i fratelli Maestri percorrono insieme con le Sorelle, riscoprendo a volte alcune simbologie ed insegnamenti alchemici che con altri miti, con altri simboli hanno già appreso nel proprio rito solare o si accorgono di avere nel proprio animo, pronti per essere svelati: un diverso linguaggio rituale e simbolico, un unico fine ultimo, l’Amore, quel sentimento che trascendendo l’umano ed il materiale porta a perdonare, a desiderare solo il bene ed ad agire effettivamente per il progresso civile, operando con quella “Charitas” che non è beneficenza ma rispetto del divino che esiste in ogni parte dell’universo e dell’uomo, praticando quella giustizia che è anche equità e mai perdendo la speranza di ritrovare, anche nei momenti più bui, la flebile luce primordiale che rigenera i mondi.
Grazie a tutti voi per il piacevole lavoro e per il tempo che avete voluto dedicare a questo nostro comune sogno.
Angela Bistoni
Worthy Gran Matron del Gran Capitolo d’Italia
Ordine della Stella d’Oriente